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“d.istanti” nasce per raccontare storie uniche, istanti di quarantena, sensazioni, emozioni, conquiste e perdite. Uno specchio di Torino che non si ferma e che reagisce.
Umani messi a “nudo” da una pandemia mondiale e rivestiti della loro paura e coraggio: questi i protagonisti del progetto fotografico di Simone Arena e Federico Tardito “d.istanti”.
Il progetto, curato e promosso da Simpol. agency, va oltre la fotografia, oltre semplici ritratti, un’esperienza artistica che supera il concetto di fotografia e del mezzo con il quale la si realizza.
In questo progetto, fotografo e soggetto rimangono distanti, ognuno nella propria abitazione, ognuno nel proprio isolamento.
Non sono mascherine, guanti o il metro di distanza a proteggere l’uno dall’altro, ma la tecnologia.
Ed è così che il fotografo entra virtualmente in casa dei suoi soggetti, in punta di piedi, in silenzio e con rispetto, guidando il soggetto attraverso i propri “mezzi fotografici” e immortalandolo in un istantanea di quel silenzioso momento.
Storie uniche che raccontano istanti di quarantena, sensazioni, emozioni, conquiste e perdite. Uno specchio di Torino che non si ferma e che reagisce.
Il progetto promuove la raccolta fondi per la lotta contro il Covid19 promossa da Specchio dei tempi.
Arena: «Da sempre sostengo queste attività, è importante creare momenti di bellezza e cultura che portino a riflettere sul valore di quello che ci circonda. Il progetto è interamente pensato e creato da giovani professionisti motivati dal desiderio di fare arte nei momenti di crisi, un’arte che crei bellezza e che non sia solo protesta o manifestazione di disagio».
Tardito: «In un periodo in cui la vita di tutti noi è stata stravolta e cambiata, la fotografia non poteva restare indifferente a questo cambiamento.
I rapporti familiari, personali e di lavoro sono diventati virtuali, così anche la presenza fisica del fotografo nel ritratto è mutata in qualcosa di nuovo, una figura che dirige il soggetto nel proprio autoscatto.
D.Istanti propone una fotografia amatoriale e forse per questo più reale, un racconto composto da persone comuni e le loro storie di ordinario eroismo.».
“Quando ogni giorno decidiamo chi essere, quale parte di noi proiettare nella realtà, scegliamo di mettere in luce solo alcuni aspetti lasciandone nell’ombra altri. Alcuni di questi lati restano al buio perfino a noi stessi” D.istanti vuole svelare il lato nascosto della quarantena e della malattia, mostrando la parte fragile dell’essere che diventa al contempo fonte di forza e speranza.
Umani messi a “nudo” da una pandemia mondiale e rivestiti della loro paura e coraggio: questi i protagonisti del progetto fotografico di Simone Arena e Federico Tardito “d.istanti”.
Il progetto, curato e promosso da Simpol. agency, va oltre la fotografia, oltre semplici ritratti, un’esperienza artistica che supera il concetto di fotografia e del mezzo con il quale la si realizza.
In questo progetto, fotografo e soggetto rimangono distanti, ognuno nella propria abitazione, ognuno nel proprio isolamento.
Non sono mascherine, guanti o il metro di distanza a proteggere l’uno dall’altro, ma la tecnologia.
Ed è così che il fotografo entra virtualmente in casa dei suoi soggetti, in punta di piedi, in silenzio e con rispetto, guidando il soggetto attraverso i propri “mezzi fotografici” e immortalandolo in un istantanea di quel silenzioso momento.
Storie uniche che raccontano istanti di quarantena, sensazioni, emozioni, conquiste e perdite. Uno specchio di Torino che non si ferma e che reagisce.
Il progetto promuove la raccolta fondi per la lotta contro il Covid19 promossa da Specchio dei tempi.
Arena: «Da sempre sostengo queste attività, è importante creare momenti di bellezza e cultura che portino a riflettere sul valore di quello che ci circonda. Il progetto è interamente pensato e creato da giovani professionisti motivati dal desiderio di fare arte nei momenti di crisi, un’arte che crei bellezza e che non sia solo protesta o manifestazione di disagio».
Tardito: «In un periodo in cui la vita di tutti noi è stata stravolta e cambiata, la fotografia non poteva restare indifferente a questo cambiamento.
I rapporti familiari, personali e di lavoro sono diventati virtuali, così anche la presenza fisica del fotografo nel ritratto è mutata in qualcosa di nuovo, una figura che dirige il soggetto nel proprio autoscatto.
D.Istanti propone una fotografia amatoriale e forse per questo più reale, un racconto composto da persone comuni e le loro storie di ordinario eroismo.».
“Quando ogni giorno decidiamo chi essere, quale parte di noi proiettare nella realtà, scegliamo di mettere in luce solo alcuni aspetti lasciandone nell’ombra altri. Alcuni di questi lati restano al buio perfino a noi stessi” D.istanti vuole svelare il lato nascosto della quarantena e della malattia, mostrando la parte fragile dell’essere che diventa al contempo fonte di forza e speranza.
Umani messi a “nudo” da una pandemia mondiale e rivestiti della loro paura e coraggio: questi i protagonisti del progetto fotografico di Simone Arena e Federico Tardito “d.istanti”.
Il progetto, curato e promosso da Simpol. agency, va oltre la fotografia, oltre semplici ritratti, un’esperienza artistica che supera il concetto di fotografia e del mezzo con il quale la si realizza.
In questo progetto, fotografo e soggetto rimangono distanti, ognuno nella propria abitazione, ognuno nel proprio isolamento.
Non sono mascherine, guanti o il metro di distanza a proteggere l’uno dall’altro, ma la tecnologia.
Ed è così che il fotografo entra virtualmente in casa dei suoi soggetti, in punta di piedi, in silenzio e con rispetto, guidando il soggetto attraverso i propri “mezzi fotografici” e immortalandolo in un istantanea di quel silenzioso momento.
Storie uniche che raccontano istanti di quarantena, sensazioni, emozioni, conquiste e perdite. Uno specchio di Torino che non si ferma e che reagisce.
Il progetto promuove la raccolta fondi per la lotta contro il Covid19 promossa da Specchio dei tempi.
Arena: «Da sempre sostengo queste attività, è importante creare momenti di bellezza e cultura che portino a riflettere sul valore di quello che ci circonda. Il progetto è interamente pensato e creato da giovani professionisti motivati dal desiderio di fare arte nei momenti di crisi, un’arte che crei bellezza e che non sia solo protesta o manifestazione di disagio».
Tardito: «In un periodo in cui la vita di tutti noi è stata stravolta e cambiata, la fotografia non poteva restare indifferente a questo cambiamento.
I rapporti familiari, personali e di lavoro sono diventati virtuali, così anche la presenza fisica del fotografo nel ritratto è mutata in qualcosa di nuovo, una figura che dirige il soggetto nel proprio autoscatto.
D.Istanti propone una fotografia amatoriale e forse per questo più reale, un racconto composto da persone comuni e le loro storie di ordinario eroismo.».
“Quando ogni giorno decidiamo chi essere, quale parte di noi proiettare nella realtà, scegliamo di mettere in luce solo alcuni aspetti lasciandone nell’ombra altri. Alcuni di questi lati restano al buio perfino a noi stessi” D.istanti vuole svelare il lato nascosto della quarantena e della malattia, mostrando la parte fragile dell’essere che diventa al contempo fonte di forza e speranza.